PREPARARZIONE DEI COLEOTTERI E DEI LEPIDOTTERI

Lug 3, 2020 | Tutorial

L’insetto da preparare è conservato secco. La prima cosa da fare è ammorbidirlo in modo che tutte le articolazioni tornino ad essere mobili e riposizionabili. Per questo bisogna che l’insetto assorba una quantità sufficiente di umidità, anche nelle parti più sottili e delicate, come antenne, tarsi, ali, ecc. Per ottenere ciò ci si deve costruire la così detta “camera umida”:basta un contenitore di plastica a chiusura ermetica, come in fig.1, di dimensioni tali da contenere comodamente l’insetto e i materiali necessari per ammorbidirlo. 

 
   
fig.1
 

COME SI ALLESTISCE E SI USA LA CAMERA UMIDA

Disporre sul fondo della scatola uno strato di sabbia o dei tovagliolini di stoffa o carta bagnati insieme a dei cilindretti di paradiclorobenzolo. Questo serve a  prevenire la formazione di muffe. Appoggiare delicatamente gli insetti da ammorbidire sul fondo e quindi ricoprirli con un altro strato bagnato. (L’acqua non scolorisce né danneggia gli insetti !) Chiudere la scatola  e lasciarla così per 12-24 ore per le farfalle e i coleotteri o altri insetti di medie dimensioni. Gli insetti di maggiori dimensioni vanno lasciarti per 24-48 ore e oltre. Le farfalle si possono mettere nella camera umida anche con la loro bustina (confezione cartacea, triangolare o rettangolare, normalmente impiegata per trasportarle e conservarle a secco). In questo caso si dovranno tagliare gli angoli della bustina, affinché l’umidità penetri all’interno. Vale lo stesso anche per i coleotteri che, spesso, sono avvolti in film cartacei o plastici di vario tipo. Sarà bene comunque controllare di tanto in tanto il contenuto della scatola umida in modo da prevenire la formazione di muffe o eventuali deterioramenti. Gli insetti saranno ammorbiditi correttamente quando tutte le appendici saranno snodabili senza troppo sforzo.

 

COME STENDERE (METTERE NELLA POSIZIONE CORRETTA AD ALI APERTE) FARFALLE E FALENE.

Al fine della loro preparazione si deve raccogliere l’esemplare ammorbidito per il torace stringendolo tra l’indice e il pollice. Va quindi esercitata una leggera pressione in modo che le ali si aprano in modo da poter inserire, con l’altra mano, uno spillo entomologico giusto nel centro del torace.


Stenditoio per farfalle

La farfalla spillata va fissata al fondo del solco centrale dello stenditoio, che deve essere di misura adeguata alla specie da preparare. Il corpo della farfalla va fatto scendere nel solco fino a che l’attaccatura delle ali non si trovi a livello delle due falde delle stenditoio e in modo che, una volta aperte, vi poggino completamente sopra senza che si formino particolari pieghe.

Accertarsi che lo spillo sia ben fissato sul supporto. Ora, muniti di una pinzetta e di striscioline di carta pergamina si dovranno sistemare le ali nella posizione corretta. Ciò va fatto senza mai toccarle direttamente o forarle con gli spilli che servono a fissarle, per mezzo delle striscioline di carta pergamina, al supporto dello stenditoio ! Se si toccano direttamente con le dita si rimuoverebbe o rovinerebbe la copertura di microsquame (polverina) che ne forma i colori e i disegni.

Inserire la strisciolina sopra una coppia di ali, premere con le dita sopra la strisciolina in modo da far distendere le ali sul piano dello stenditoio. Una volta fatte abbassare le ali, in modo che poggino perfettamente sul piano dello stenditoio, dovranno essere fermate provvisoriamente con degli spilli piantati alle le estremità della strisciolina di nylon. Poi, operando delicatamente con la pinzetta sulle nervature anteriori delle ali, vanno fatte scorrere fino a portarle in posizione corretta. Una volta raggiunta la posizione corretta, il che può essere effettuato anche un po’ per volta, si spilla la strisciolina che comprime l’ala sullo stenditoio, in modo definitivo.  Fare sempre attenzione che gli spilli siano piantati lungo il bordo dell’ala, il che consente un migliore fissaggio, senza però mai forarne o danneggiarne la superficie.

Per una corretta preparazione si dovrà posizionare il bordo inferiore delle ali anteriori in modo che formi un angolo retto col corpo. L’ala posteriore, dovrà rimanere posizionata sotto a quella anteriore fino a chiudere quasi completamente. Il lavoro va fatto in modo simmetrico nei due lati della farfalla e quindi, sempre avvalendosi di spilli, si posiziona correttamente l’addome, che deve essere parallelo al piano basale ed equidistante dalle ali, e quindi le antenne che vanno tenute in avanti orizzontalmente e posizionate a V, parallelamente ai bordi della ali anteriori.

La farfalla nello stenditoio va tenuta in ambiente asciutto e lasciata per almeno 12-48 ore. Una volta essiccata nella posizione corretta, potrà, rimossi delicatamente gli spilli, eccetto quello che si trova infilato sul torace, essere posta negli appositi contenitori denominati “teche o scatole entomologiche” che la nostra ditta produce.

   

   

E’ possibile effettuare qualche semplice riparazione di zampe, antenne, addome, capo che possono essersi staccate prima o durante la preparazione. In questi casi si può usare della colla vinilica, che potrà essere facilmente rimossa nel caso in cui si debba mettere mano un’altra volta alla preparazione.

Purtroppo, se il danno riguarda le ali, queste possono essere riparate solo se si presentano piccoli taglietti sui bordi, mentre non possono essere riparate le abrasioni, i buchi o le aree rovinate. In verità, esiste un sistema per riparare buchi o abrasioni anche di dimensioni ragguardevoli. Lo si usa però per esemplari che devono svolge solo una funzione estetica e non scientifica o da collezione. Basta infatti ritagliare un pezzetto di ala, un po’ più grande del foro da riparare e che  proviene da un’eguale parte di un altro esemplare della stessa specie, taglia e sesso, che era stato conservato per i “ricambi”, in quanto troppo rovinato per altri usi. Il pezzetto di ala, ritagliato nel punto in cui presenta gli stessi motivi di quello da riparare, va incollato in sotto l’ala in corrispondenza del foro. Se il lavoro verrà svolto con la dovuta pazienza e cura, si potrà constatare come, la riparazione, risulti praticamente invisibile e come, il risultato, dal punto di vista estetico, sia soddisfacente.

 

PREPARAZIONE DEI COLEOTTERI E ALTRI INSETTI

Gli esemplari secchi vanno ammorbiditi in camera umida. Si debbono stendere con delicatezza le zampe, le  antenne, le mandibole e le altre appendici mobili che si desidera posizionare. Lo spillo che sorregge l’esemplare nella collezione, sia nei Coleotteri e che negli Emitteri Eterotteri (cimici), non va inserito al centro del torace ma nella parte anteriore dell’elitra destra (fig.2) e, una volta trapassato l’insetto, facendo attenzione a non perforare la zampa sottostante,  lo si fissa sulla  tavoletta  di preparazione (Fig.3). Questa può essere di polistirolo o sughero o altro materiale adatto a essere perforato e a trattenere gli spilli per la lavorazione. Una volta fissato l’esemplare vanno posizionate le varie appendici fermandole, senza danneggiarle, aiutandosi piantando degli spilli posti a lato e incrociati tra loro (Fig.4). Le Zampe anteriori vanno posizionate in avanti, mentre le mediane e le posteriori vanno rivolte all’indietro. Le zampe non vanno estese all’esterno del corpo, ma vanno raccolte parallelamente ad esso, per evitare che, futuri spostamenti dell’insetto non comportino facili impigli e conseguenti rotture e affinché l’ingombro, nella cassetta entomologica, sia il minore possibile. Anche le antenne vanno tirate indietro lungo il corpo, a meno che non si decida altrimenti, per particolari motivi estetici. Si deve lasciare asciugare il preparato per almeno 48 ore. Dopodiché vanno rimossi gli tutti gli spilli, eccetto quello che trapassa il corpo necessario a sostenere l’esemplare nella teca entomologica. Per eventuali riparazioni operare come descritto per le farfalle.

Fig. 2

Fig. 3

 

ALTRI TIPI DI PREPARAZIONE

In alcuni casi si possono distendere anche le ali dei coleotteri. Lo spillo entomologico, in questo caso si dovrà posizionare al centro, tra il torace e le elitre. Si tratta del secondo paio di ali, che si trovano sotto quelle dure e sclerificate, che si chiamano elitre. In questo caso, con l’ausilio di una pinzetta,  vanno estratte dal loro alloggio sotto le elitre. Queste sono piegate in due parti e vanno distese completamente e fissate con degli spilli a dei piccoli spessori di polistirolo che si possono posizionare ai due lati del corpo dell’insetto.

 

PREPARAZIONE DEI COLEOTTERI SENZA SPILLO

Dopo aver ammorbidito le articolazioni delle zampe nella camera umida, si posiziona l’esemplare su di un piano di preparazione (va bene anche il polistirolo) senza spillo come nella preparazione classica, bloccando prima il corpo con alcuni spilli. Le antenne vengono lasciate al’indietro nei cerambycidae, elateridae, carabidae, buprestidae, mentre nelle altre famiglie vengono portate in avanti come in natura. Una volta asciutto, lo si adagia su di un cartellino da preparazione incollandolo con una piccola goccia di “vinavil” (non danneggia l’esemplare e inumidendolo si stacca senza lasciare traccie) sotto il corpo, essiccata la colla si spilla il cartellino e sotto, sempre nello stesso spillo due didascalie: una con il nome scientifico e l’altro con la località.

Fig. 4

 

ESEMPIO DI COLEOTTERI FINITI

    

(spillato)

 

AMMORBIDIMENTO RAPIDO

L’operazione di ammorbidimento può essere accelerata se, con una siringa, si inietta nel torace dell’insetto una goccia (farfalle) di acqua calda e un po’ di più per insetti di maggiori dimensioni corporee. Nel caso delle falene si dovrà fare molta attenzione a questa operazione, in quanto una fuoriuscita di acqua rovinerebbe la peluria del corpo, che rimarrebbe tutta appiccicata. Per i grandi coleotteri, che risultassero più difficili da ammorbidire, si potrà anche tenerli per qualche minuto o più in una scodella con acqua bollente. Bisogna fare attenzione però a non fare quest’ultima  operazione nelle specie colorate.

 

COME RIMUOVERE LE MACCHIE DI GRASSO DALLE ALI

A volte, le ali delle farfalle, magari quello di specie particolarmente belle e con colorazioni metalliche (dovute a fenomeni di interferenza) sono inesorabilmente macchiate da infiltrazione di sostanze grasse emesse dal corpo (questo e’ anche il motivo per cui di solito viene asportato l’addome delle farfalle del genere Morpho). Per rimuovere, o tentare di rimuovere, le macchie di grasso o sostanze oleose, si debbono immergere gli esemplari da trattare in trielina pura o benzina avio. Questi vanno lasciati a bagno anche per un giorno, per poi estrarli e lasciarli asciugare naturalmente.

Tutti i materiali citati nelle varie fasi di preparazione possono essere forniti dalla nostra ditta specializzata.

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